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Cenni storici

Toponimo: l'origine di Redondesco risulta assai incerta. La leggenda fa risalire il nome addirittura a re Artù, che si sarebbe accampato in questa terra con i suoi cavalieri.
Un documento del 22 febbraio 884 chiama Redondesco "Aprehensa Gardondesca" che rimanderebbe ad un territorio di forma rotonda circondato da acqua. Il prefisso "Re" deriverebbe da "rivus" (fiume) mentre la parte centrale del nome da "edon" (rotondo): Redondesco significherebbe quindi paese bagnato tutt’intorno da fiumi. Un diploma imperiale del 982 designa, poi, il paese con il nome di Radoldeschio, mentre in un documento del 1055 è denominato Radaldisco. In testi successivi appare il nome di Rotundiscus che significa Desco o Disco rotondo ad indicare la forma rotonda del paese o del Castello, oppure lo stemma della comunità, uno sgabello rotondo su sfondo verde-azzurro.

Probabilmente in origine era una stazione romana, essendo il paese situato lungo la grande arteria Postumia, costruita nel I secolo a. C. e che collegava la Liguria con Aquileia. Dal momento che la Postumia costituiva al tempo l’unica grande via di comunicazione della zona, è presumibile che il villaggio, alla fine della dominazione romana, sia stato visitato da tutti gli eserciti scesi dalle Alpi, tra cui quello di Attila e i Cimbri, che secondo alcuni storici sarebbero stati sconfitti ai Campi Raudi, nella piana di Redondesco.

Il territorio di Redondesco venne citato in un diploma dell’Imperatore Ottone II nell’anno 982, da cui risultò appartenente ai canonici di Santa Maria di Cremona, la cui proprietà fu confermata in un successivo diploma di Enrico II nel 1005. Il resto del territorio apparteneva al vescovo di Mantova, come si leggeva in un altro atto.

Dal XI secolo al 1240 il paese fu sotto il controllo dei conti di Redondesco, che furono, però, cacciati dai bresciani: dopo quasi due secoli, il paese, stanco di essere conteso da Mantova, Brescia ed Asola, e di passare da un signore all’altro, decise di offrirsi spontaneamente ai Gonzaga. Ciò spinse i Signori ad essere piuttosto generosi, in termini di privilegi ed esenzioni dai dazi sui prodotti tessili delle manifatture della zona, nei confronti dell’abitato, che, tra il ‘400 e il ‘500, raggiunse grande benessere a livello economico e sociale.

Per Redondesco la stagione favorevole durò sino al 1628, quando ebbe inizio la guerra di successione al ducato e nel mantovano cominciarono ad arrivare le truppe straniere; nel 1629 il paese venne, infatti, occupato e devastato dai Lanzichenecchi. Nello stesso periodo arrivò anche la peste.

Con la fine dei Gonzaga il territorio passò sotto il dominio austriaco e, in seguito, il ducato di Mantova venne integrato nella provincia di Milano. Il comune di Redondesco, come tutti i comuni del mantovano, dovette sottostare, così, alle varie dominazioni succedutesi nel secolo XIX.
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